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SbloccaItalia: i tecnici contro lo spot del Governo

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“Secondo i tecnici lo spot trasmesso per promuovere le ristrutturazioni contiene messaggi assai discutibili”

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Da qualche mese circola sulle radio e sulle tv di Stato uno spot atto a pubblicizzare le nuove possibilità offerte dal decreto “Sblocca Italia” riguardo le ristrutturazioni edilizie.

L’iniziativa, portata avanti dallo slogan ”è casa tua e decidi tu” ha infatti messo in allarme sia i collegi dei tecnici che le rispettive rappresentanze sindacali, secondo cui attraverso lo spot passerebbe un messaggio assai negativo.

Se da un lato è apprezzabile la volontà di semplificazione e snellimento delle procedure, indispensabile secondo molti per rivitalizzare un settore, quello edile, assai falcidiato dalla crisi attuale, dallo spot incriminato emergerebbe il chiaro messaggio che, nell’eventualità di lavori in casa propria, il tutto si possa effettuare coinvolgendo solo il Comune, a cui spetterebbe anche l’onere di aggiornare i documenti catastali, senza coinvolgere un tecnico esterno.

Tale principio si scontrerebbe però con due problemi, uno di ordine legale, l’altro d’ordine tecnico; sovente i regolamenti comunali richiedono comunque, per determinati interventi, documentazione prodotta e vidimata da un tecnico; ci si chiede inoltre se i comuni siano attrezzati per affrontare l’onere degli aggiornamenti catastali; per chi è nel ramo è assai nota, se non proverbiale, la quasi assenza di dialogo tra i due enti.

Il problema tecnico invece pone questioni insindacabili dal lato della sicurezza; lo slogan “è casa tua e decidi tu” sarebbe un pericoloso via libera per tanti “avventurieri” e strutturisti improvvisati. Deontologicamente parlando, un tecnico edile è tenuto ad esaudire i desiderata del cliente, compatibilmente con quelle che sono le prescrizioni igieniche e tecniche presenti nei regolamenti comunali. Giusto a titolo d’esempio: dormireste tranquilli se il vostro vicino di casa mettesse a dimora, in prima persona e attaccato a casa vostra, un serbatoio di GPL, o che magari elimini un pilastro o un muro maestro per ampliare il salotto?

La materia è assai delicata, specie in assenza di conoscenze specifiche, guardare per credere:

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In ragione di tutto questo il Consiglio nazionale dei Geometri e dei Geometri Laureati ha inviato una lettera al Governo rimarcando il buon principio ispiratore, ma criticando i punti descritti pocanzi, specie la questione dell’accatastamento.

Il messaggio icriminato

Il messaggio icriminato

Stando poi ad un articolo del sito geometra.info, tale procedura porterebbe sicuramente dei ritardi se non vere e proprie difficoltà sia nell’evasione della pratica che nell’eventualità di una compravendita immobiliare.

Queste le ragioni principali che avrebbero convinto il Consiglio a richiedere di tagliare la parte relativa all’accatastamento, e a rivedere l’art.6 del DpR 380/2001 su cui già in passato vennero denunciate diverse criticità.


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